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I
repubblicani
Una battaglia che continua
Francesco
Nucara ha rilasciato un’intervista al quotidiano a “Il Tempo” che
riproduciamo integralmente a pagina 4 del nostro
giornale. Nucara ribadisce quanto già detto in un’intervista
a radio 2 la settimana scorsa e cioè che il partito repubblicano è un soggetto
politico esistente, con cento venti anni di storia e che soprattutto non è in
vendita. È ovvio che esista un partito repubblicano americano a cui ci si possa liberamente ispirare, ma questo non
toglie il problema di una sovrapposizione nominalistica con una formazione
politica radicata nella vita politica del Paese che ha contato fra le sue
fila uomini come Randolfo Pacciardi, Ugo La Malfa, Oronzo Reale, Giovanni Spadolini.
Un’eventuale confusione nell’elettorato deve essere impedita legalmente, tutelando
l’immagine ed i valori di coloro che si sono riconosciuti ed ancora si
riconoscono nel Pri. Una questione completamente diversa è quella politica,
per la quale la nuova legge elettorale approvata dalle Camere, possa
obbligare a competere in due soli diversi partiti. Il centrosinistra ne ha
già uno considerato vincente, tutto il resto è
ancora da mettere in piedi. Il Pri può decidere di riservarsi un ruolo di
nicchia, creando una qualche formazione minoritaria volta a superare il 3 per
cento dei voti, come potrebbe sciogliersi nel partito democratico di Matteo
Renzi, oppure concorrere alla formazione di una alternativa
competitiva. Sono tutte questioni che solo un congresso potrebbe dirimere. In
ogni caso, il nome ed il simbolo del partito restano patrimonio esclusivo
della nostra lunga vicenda politica che abbiamo difeso in qualunque
circostanza nel passato, a costi durissimi durante il fascismo, e che
continueremo a difendere, senza alcun timore. Non ci consideriamo e mai ci
siamo considerati i soli rappresentanti di una tradizione culturale, anche in
anni molto peggiori degli attuali. La ragione è semplice, in quanto non
abbiamo mai riposto l’esigenza di dare un contributo originale e sincero alla
realizzazione della Repubblica democratica italiana. Quella che avevamo
costituito nel 1948 non ci soddisfaceva, quella che le si
vuole sostituire, ci piace ancora meno. La battaglia politica dei
repubblicani continua.
Roma, 12 Maggio 2015
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